Ormai la comunità scientifica di tutto il mondo non riesce a parlare d’altro: domani, Martedì 14 Luglio 2015, sarà il grande giorno dell’avvicinamento della Sonda New Horizons al pianeta Plutone, l’ultimo “pianetino” del Sistema Solare fino a questo momento ufficialmente riconosciuto, sebbene nel 2005 sia stato spodestato dal ruolo di pianeta a quello di pianetino a causa della variazione della definizione di pianeta. Dopo le brutte notizie della settimana scorsa, New Horizons si appresta a fare la storia.
Il 9 Luglio la sonda New Horizons si trovava a circa 3 milioni di chilometri da Plutone, ora si trova a meno di 500.000 chilometri, ovvero la distanza che la luce percorre in meno di due secondi. Abbiamo già osservato i crateri del lato nascosto di Plutone, la sonda ha già individuato alcune macchie bianche luminose ed ha scattato numerose foto al Polo Sud del pianeta, quello che è stato denominato come “la balena”, ovvero una regione di transizione con aspetti mutevoli ed estremamente interessanti.
Domani, Martedì 14 Luglio, la sonda aprirà la strada ad una nuova era dell’astronomia, passando ad appena 12.000 chilometri dalla superficie del pianeta Plutone (considerate che i satelliti delle telecomunicazioni terrestri si trovano tra i 30 ed i 40.000 chilometri di altezza), scattando migliaia di foto e acquisendo dati inediti su Plutone, piccolo corpo celeste di 2300 chilometri di diametro ai confini del Sistema Solare. Mai era stato raggiunto un risultato simile nella storia dell’astronomia mondiale, e dopo 9 anni di viaggio, New Horizons avrà la possibilità di inaugurare la nuova era, certi che nei prossimi anni avvieremo nuove campagne e nuovi lanci di sonde simili nei più disparati angoli del Sistema Solare.
La missione New Horizons è stata avviata nove anni fa, nel 2006, con lo scopo di mappare e rilevare la morfologia del pianeta Plutone, il più misterioso attualmente nel Sistema Solare, in quanto segue un’orbita molto particolare rispetto a tutti gli altri corpi celesti che lo precedono. Oltre a mappare la superficie di Plutone, New Horizons avrà il compito di scandagliare l’atmosfera del pianetino e quella del satellite Caronte, alla ricerca di qualche forma di vita. La NASA conta di far luce su una serie di misteri, primo su tutti questo: come si è formato Plutone, pianetino roccioso molto piccolo situato dopo i giganti gassosi Giove, Saturno, Urano e Nettuno? Terminato il lavoro su Plutone, New Horizons si recherà nella fascia di Kuiper, una fascia di asteroidi in cui si pensa che si possa essere originato lo stesso Plutone.