Lo scorrere del tempo geologico è impercettibile per gli uomini, che non riescono neppure a registrare lo spostamento delle lancette degli orologi e avvertono invece le rocce e le montagne come qualcosa di stabile e permanente. I “minuti” dell’orologio geologico sono misurati in unità di milioni di anni, ciascuno della durata di 10.000 cicli di una vita di 100 anni. Quante cose sono accadute sulla Terra da quando si è formata, 4.600 milioni di anni fa! Da allora la crosta seppur sempre trasformata, fusa, ghiacciata, erosa, è stata abitata da organismi dei più svariati generi e delle più variegate forme. La Terra è riuscita a conservare le tappe della sua storia. E’ riuscita ad “immortalare” e conservare fino ad oggi tracce di vita che risalgono addirittura a 3,5 miliardi di anni fa. Le colonie di “stromatoliti” sono i fossili più antichi che abbiamo a cui la Terra è riuscita a dedicare piccole porzioni di essa in cui rimanere conservati ed inalterati. Tutto ciò non ha riguardato certo solo piante e animali o gusci e parti essi ma anche l’uomo.
Le varie mummie che sono state rinvenute nel corso dei secoli ci fanno rivedere come eravamo, dove abitavamo, dove cacciavamo, come vestivamo, come il nostro fisico si è riuscito ad adattare fin dalla preistoria agli ambienti che ci hanno ospitati. Rivedere questi ritrovamenti è un po’ come aprire un vecchio album di famiglia, composto di antiche fotografie che ci illustrano come i nostri avi, i nostri bisnonni hanno vissuto e ci hanno in parte anche aperto la strada verso ciò che noi siamo oggi e ciò che le generazioni prossime saranno in futuro.