Sono state confermate da alcune ore le indiscrezioni relative all’incendio in un settore della centrale nucleare di Yuzhnoukrainsk, nella zona del Mykolaiv, a Sud dell’Ucraina, nel cuore dell’area dove si annidano i ribelli ed i separatisti, scontro di opposte fazioni nel corso dei precedenti mesi. La notizia ha suscitato molto interesse ed apprensione per tre motivi: la centrale oggetto dell’incidente nucleare è nel cuore di una zona di guerra, in Ucraina c’è già stato un problema in una centrale nucleare nel mese di Dicembre, quella di Zaporizhzhya, e non meno importante, perchè si temeva in eventuali conseguenze per l’Italia e per l’europa, come accaduto a Chernobyl.
L’incidente nucleare si è verificato nella serata di ieri, Giovedì 15 Gennaio, alle ore 22 locali, le ore 21 in Italia. L’incidente nucleare in questa centrale di Yuzhnoukrainsk consiste in un rogo che è scoppiato all’interno di un trasformatore nel dispositivo di raffreddamento. Le fiamme sono state domate in poco tempo, e l’ente atomico ucraino, l’Energoatom, ha fatto sapere che il livello di radioattività nei pressi della centrale nucleare sono perfettamente nella media.
Purtroppo, come spesso accade in queste situazioni, semplici indiscrezioni od incidenti minori diventano oggetto di articoli sensazionalistici confezionati ad hoc, con tanto di immagini e ricostruzioni su eventuali nubi tossiche e critiche ai nostri servizi di stampa, rei di non aver dato tanta importanza a fatti del genere. Credete che se l’incidente nucleare fosse stato serio, gli organi competenti non avrebbero colto l’occasione per stare sulla notizia (ed un giornale con la g maiuscola deve fare questo, è il mestiere di giornalista, non va strumentalizzato ma difeso)? Non se n’è parlato molto per il semplice fatto che questo è stato un incidente nucleare di poco conto, tenuto sotto controllo. Si è trattato sempre di un incidente nucleare in un paese in cui la sicurezza degli impianti ha sempre destato un po’ di preoccupazione, ma occhio sempre a non strumentalizzare le notizie o chi le da.