Qualche giorno fa avevamo lanciato una piccola provocazione in merito all’argomento Samantha Cristoforetti, per celebrare a modo nostro la straordinaria avventura della nostra connazionale, allora ancora partente per la Stazione Spaziale Internazionale, la ISS. Non immaginavamo il successo di quel breve articolo, e dopo una numerosissima mole di spunti e commenti, alcuni condivisibili ed altri un po’ meno, ci siamo detti che forse era meglio approfondire di più questa tematica e spiegarci fino in fondo.
La questione Samantha Cristoforetti è semplice: la missione della nostra connazionale era storica perchè si trattava della prima astronauta italiana ad andare nello spazio, battendo la concorrenza di quasi 9.000 validissimi candidati di molti altri paesi, e solo questo basterebbe per indicare che la nostra Cristoforetti non è una donna qualsiasi, ma uno scienziato di grande competenza, pertanto noi tutti dovremmo prendere spunto da lei, dal fatto che ha lavorato sodo tutta la vita per raggiungere lo scopo, ed alla fine ci è riuscita.
Ma non stiamo scrivendo quest’articolo per parlare di procrastinazione o di forza di volontà, bensì perchè vogliamo analizzare come mai gli italiani, noi stessi, non siamo più affascinati dalla scienza. Premettiamo che si tratta di un problema generale, che non si riscontra solamente nel nostro Paese ma anche in gran parte dei paesi industrializzati di tutto il mondo. Internet, i cellulari ed i computer hanno fatto grande la scienza e la tecnologia, hanno portato una marea di benefici e vantaggi che, per elencarli, ci metteremmo un’intera serata. Ma con il passare degli anni l’uomo è passato dall’essere affascinato da smartphone e computer, all’inizio molto costosi ed adesso abbordabili a chiunque, all’esserne letteralmente fissato e non poterne fare a meno. Perchè fare questa introduzione? Cosa c’entra con Samantha Cristoforetti? Esasy, un tempo noi tutti eravamo amanti delle piccole cose, guardavamo nel cielo alla ricerca delle varie costellazioni e ci informavamo perfino delle congiunzioni dei vari pianeti. Adesso, in cui le uniche cose che contano sono aggiornare il profilo Facebook, insultare persone che mai conosceremo per via di questioni sportive poco significanti, perdere tempo e lasciar scorrere la nostra vita davanti a dei meri schermi vuoti. Una volta osservavamo le congiunzioni dei pianeti, rimanendo affascinati dai servizi televisivi ed aspettando ore il tutto, adesso non guardiamo di fuori neanche se è in arrivo un’eclissi totale (e se lo facciamo la guardiamo attraverso smartphone e tablet, riprendendo dall’inizio alla fine per poter postare il tutto sui social network a tempo record).
A fare i conti con questa super tecnologia siamo stati noi, lettori, ma anche i mezzi d’informazione generali, i telegiornali, le radio ed i grandi siti internet. Un tempo si leggeva qualsiasi cosa, adesso il lettore medio legge solo notizie inerenti il sedere di niki minaj, la farfalla di belen, le ultime di calciomercato e tante altre cose si, interessanti e piacevoli da “vedere”, ma che alla fine non ci lasciano niente, NIENTE. Ora le notizie serie non si leggono neanche se attiri i lettori con le cannonate! La disinformazione giornalistica, la spietata caccia al click, sono solo conseguenze dovute al fatto che i lettori non sono più lettori, ed in qualche modo determinati organi di stampa devono sopravvivere. Perchè il lancio di Samantha Cristoforetti è stato trattato in secondo piano da parte dei giornali e dei telegiornali? Semplicissimo, perchè hanno purtroppo capito che le notizie sul derby inter-milan tirano di più, e questa è un’amarissima verità che ci dobbiamo trovare a constatare,
Dunque, boom tecnologico=uso smodato delle nuove tecnologie=perdita della cognizione di realtà=perdita della voglia di stupirsi delle piccole cose=disinformazione
Abbiamo ragionato a lungo su questa tematica, e ne è emerso che finchè sarà più importante leggere sport, gossip e gli stati di facebook, andrà sempre peggio. Abbiamo perso il gusto di perderci nel piacere delle piccole cose, siamo assuefatti e non riusciamo più a stupirci, perchè siamo annoiati da tutto e da tutti. Non fa più niente clamore, le notizie scientifiche sono bistrattate e scarsamente considerate. Tre settimane il lander Philae è atterrato sulla cometa 67P, dopo un lunghissimo viaggio pluridecennale a bordo della Sonda Rosetta: è stata una missione che ha fatto le sue radici quando ancora i pc avevano una memoria interna di 500 mb e Windows 95 era l’unico sistema operativo, ed è stata portata a compimento tra l’anonimato ed il completo disinteresse generale (e gran parte dei composti erano stati fabbricati in Italia da aziende italiane!), eppure niente di niente. La missione potrebbe mettere in risalto delle risposte che porterebbero a conoscere i segreti della vita e dell’universo , e perchè no, anche la scoperta di forme di vita extraterrestri…ah ma pirlo l’ha messa dentro all’ultimo secondo quindi chissenefrega!
Dove vogliamo arrivare? Siamo già in un mondo in cui non ci interessa più di niente, dove vogliamo finire? Quali saranno i prossimi aspetti da affrontare sul boom della tecnologia? Che senso c’è a vivere, se non puoi sentirti vivo?
Un’ultima doverosa considerazione: alcuni ci hanno sottolineato che la bellezza della scienza è in secondo piano verso la mancanza di lavoro od altre cose simili. Non ci sentiamo di criticare questo modo di vedere le cose, ma ricordiamo anche che basta veramente poco per vedere il bicchiere mezzo pieno nelle cose che ci circondano, e che questi gravi motivi vanno tenuti sempre in considerazione, ma se si pensa sempre negativo non solo non si andrà più avanti, ma arriveremo al punto in cui diventeremo una sorta di automi, senza sentimenti e privi di emozioni, ed invece dobbiamo sempre ragionare con la nostra testa, nessuno ci vieta di gioire ed affascinarci per una piccola grande cosa come il lancio di Samantha Cristoforetti!